Via Tortona e San Cristoforo Il Bosco diventa orizzontale
Novanta appartamenti all’ombra del Ponte delle milizie, che sovrasta il Naviglio Grande e la ferrovia. Un «bosco orizzontale», nato da un’idea di Stefano Boeri pensato per ricollegare oltre la cerchia della 90-91 l’area di via Tortona a quella di San Cristoforo, in attesa della dismissione (con annessa riqualifica) dei due scali Fs sul canale. Qualcuno si infastidisce, dice che a Milano si inaugurano palazzi d’élite. In effetti se il «Bosco verticale» a Porta Nuova nel tempo ha quasi raddoppiato il suo valore ed è arrivato a 12 mila euro al metro quadro, il «Bosco orizzontale» presentato ieri da Stefano Boeri parte già da 8 mila. Ma l’effetto è spettacolare.
Sessanta milioni di investimento per una costruzione che rivoluzionerà ottomila metri quadrati di superficie affacciati sul borgo di San Cristoforo, all’altezza della Canottieri Olona. Tremila metri quadrati di aree verdi a terra e mille in quota per novanta unità abitative con 170 alberi, ottomila piante ad arbusto di sessanta specie vegetali diverse e una potenza in termini ecologici stimata in oltre 23 mila chilogrammi di anidride carbonica assorbiti in un anno. Lo hanno battezzato «Bosconavigli» e sorgerà poeticamente intorno ad un grande e secolare olmo abbracciandolo con una corte dal sapore antico che lo custodirà. La struttura si mimetizzerà immersa nel verde con un massimo di 11 piani che degraderanno fino a tre ospitando sulle gradinate giardini pensili da Nord a Sud. Ogni tetto, ogni finestra, ogni cosa è terrazzo. «Un ecosistema ad alta biodiversità», lo definisce lo studio dell’archistar che collabora con gli investitori di Milano 5.0, con Arassociati per gli arredi interni e con Ag&P greenscape, lo stesso della Bam a Porta Nuova, per la progettazione paesaggistica.
Il cantiere partirà tra dicembre e gennaio e si chiuderà nella prima parte del 2024 ma le prenotazioni hanno già raccolto interesse dall’Italia e dall’estero. «Il verde non è semplice ornamento, diventa elemento strutturale in ultima analisi necessario per il futuro del nostro pianeta – sottolinea il presidente della Triennale -. Vorrei che Milano si lanciasse coraggiosamente verso progetti di questo tipo. È la città più adatta per trascinare in modo responsabile le altre in Italia».
La riqualificazione degli scali ferroviari passerà anche per «Bosconavigli» che porterà in dote, oltre ad esclusivi 2.550 metri quadrati di parco privato, ulteriori 7.850 metri di giardino pubblico che si collegheranno al parco lineare destinato a svilupparsi sui binari dismessi della ferrovia.
In via San Cristoforo arriverà poi in regalo una nuova ciclabile in continuità con quella del Naviglio Grande. «È fondamentale pensare percorsi protetti per muoversi da un quartiere all’altro e dal centro a fuori città. In questa campagna elettorale piuttosto sottotono, la qualità dell’aria e la mobilità green dovrebbero avere una rilevanza maggiore», incoraggia l’architetto. Il suo primo Bosco verticale fu premiato nel 2015 come torre più bella e innovativa al mondo dall’International highrise award. Dagli ultimi rilievi risulta che la sua vegetazione abbassa la temperatura superficiale di 30 gradi: in una casa del genere, anche nella prospettiva purtroppo realistica del pianeta arroventato, l’aria condizionata diventa superflua. L’idea del verde strutturale è stata moltiplicata in ogni dove e lo studio Boeri il primo ottobre inaugurerà ad Eindhoven, in Olanda, una nuova versione di «Bosco» stavolta in edilizia sociale, con prezzi da 1.200 euro al metro quadrato, dedicato a studenti e giovani: un passo verso «la città responsabile del possibile futuro».